La biografia di Fausta Cialente è segnata da lunghe permanenze all’estero, in particolare in Egitto, dove abita dal 1921 al 1946, che definiscono il suo impegno narrativo, politico e civile e la sua partecipazione alla storia del Novecento italiano. Sotto la pressione dell’esperienza, la sua scrittura è connotata dall’invenzione di personaggi apolidi, sospesi in un esilio perpetuo che si sostituisce alla costruzione di un’identità (nazionale e personale) consolidata. La condizione di sradicamento dell’individuo viene declinata come esperienza di esclusione dalla patria e immersione in un contesto sconosciuto. I protagonisti di Cialente si muovono come stranieri nell'universo multietnico dell’Egitto levantino, scenario ricorrente nella sua produzione, interrogato come dimensione in cui le diversità sono contaminate ed esasperate. L’adesione del narrato ad una realtà altra, che trascende ogni riferimento e orientamento abituale, finisce per determinare le ragioni formali e la costruzione diegetica dei testi: superato il dato biografico, l’alterità del personaggio esule diventa un dispositivo ideologico, enunciativo e stilistico che non racconta più la vita di Cialente, ma la forma del suo romanzo.
Scrivere l’altrove. Forme del dispatrio nella narrativa di Fausta Cialente / Rubini, Francesca. - (2020), pp. 325-337. (Intervento presentato al convegno Scritture del dispatrio. XX Convegno Internazionale della MOD 14-16 giugno 2018 tenutosi a Università degli Studi della Basilicata, Potenza).
Scrivere l’altrove. Forme del dispatrio nella narrativa di Fausta Cialente
Francesca Rubini
2020
Abstract
La biografia di Fausta Cialente è segnata da lunghe permanenze all’estero, in particolare in Egitto, dove abita dal 1921 al 1946, che definiscono il suo impegno narrativo, politico e civile e la sua partecipazione alla storia del Novecento italiano. Sotto la pressione dell’esperienza, la sua scrittura è connotata dall’invenzione di personaggi apolidi, sospesi in un esilio perpetuo che si sostituisce alla costruzione di un’identità (nazionale e personale) consolidata. La condizione di sradicamento dell’individuo viene declinata come esperienza di esclusione dalla patria e immersione in un contesto sconosciuto. I protagonisti di Cialente si muovono come stranieri nell'universo multietnico dell’Egitto levantino, scenario ricorrente nella sua produzione, interrogato come dimensione in cui le diversità sono contaminate ed esasperate. L’adesione del narrato ad una realtà altra, che trascende ogni riferimento e orientamento abituale, finisce per determinare le ragioni formali e la costruzione diegetica dei testi: superato il dato biografico, l’alterità del personaggio esule diventa un dispositivo ideologico, enunciativo e stilistico che non racconta più la vita di Cialente, ma la forma del suo romanzo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.